La Sicilia è un luogo di quelli in cui vai e sempre torni…Non ti stanca, al contrario, ogno volta che vai ti innamori sempre più di lei. E’semplicemente una terra meravigliosa. Bei paesaggio, deliziose spiagge, un passato che ti cattura, sapori ed odori che ti seducono. “La Sicilia è bedda”, e senza alcun dubbio si tratta di un’affermazione vera, la Sicilia è bella…La Sicilia per le sue dimensioni è la quarta isola d’Europa (dato Wikipedia) ed è la maggiore isola dell’Italia e del Mediterraneo, questa meravigliosa terra occupa 27.708 km2. Il nome Sicilia, deriva dagli antichi popoli che la abitarono, i siculi e i sicani. Ricevette anche il nome di Trinacria, dovuto alla sua forma triangolare. Grazie alla sua posizione centrale nel Mar Mediterraneo, è stata protagonista dei più importanti avvenimenti della storia. Dall’arrivo deo greci fino al 20° secolo l’isola è stato scenario di invasioni, e centro culturale di somma importanza.
Nel 1787 Goethe scriveva da Palermo:”
L’Italia senza la Sicilia non lascia nessuna immagine nell’animo”. Nonostante attualmente la Sicilia è considerata come un luogo quasi secondario, ha un passato che dimostra esattamente il contrario, un passato che ti avvolge, è una terra che come scrisse Goethe, ti segna l’animo, ed è tra le prime destinazione degli italiani e degli stranieri per le vacanze.
In questa occasione vi regalerò quello che in particolar modo mi piace di più di Siracusa, tuttavia non lo considero un riassunto di tutto ciò che può essere visitato, ma soltanto ciò che ha attirato maggiormente la mia attenzione. Siracusa fu fondata nel 734 a.C.,da un gruppo di greci provenienti da Corinto, ma il suo nome non è greco visto che gli studi rivelano che è di origine fenicia e significherebbe “roccia dei gabbiani”. E’ divisa in due parti, la parte classica che è l’isola di Ortigia e la parte moderna dove si raggruppa la maggior parte della popolazione. Esattamente nella piccola isola si trova la Fonte Aretusa.
Secondo la leggenda l’acqua di questa sorgenta proveniva dal fiume Alfeo, Alfeo chiamava Aretusa e sorgeva nella sua sorgente per unirsi alla sua amata.
In questa occasione vi regalerò quello che in particolar modo mi piace di più di Siracusa, tuttavia non lo considero un riassunto di tutto ciò che può essere visitato, ma soltanto ciò che ha attirato maggiormente la mia attenzione. Siracusa fu fondata nel 734 a.C.,da un gruppo di greci provenienti da Corinto, ma il suo nome non è greco visto che gli studi rivelano che è di origine fenicia e significherebbe “roccia dei gabbiani”. E’ divisa in due parti, la parte classica che è l’isola di Ortigia e la parte moderna dove si raggruppa la maggior parte della popolazione. Esattamente nella piccola isola si trova la Fonte Aretusa.
Secondo la leggenda l’acqua di questa sorgenta proveniva dal fiume Alfeo, Alfeo chiamava Aretusa e sorgeva nella sua sorgente per unirsi alla sua amata.
Tra i luogi di interesse troviamo il Tempio di Apollo, edificato nel VI sec a.C., ed è il primo tempio dell’epoca costruito in pietra. Il suo stile è periptero (6 colonne sui lati corti e 17 su quelli lunghi) su lato Est è possibile leggere l’iscrizione “kleomene, figlio di Kneida, lo costruì per Apollo ed eresse le colonne, opera magnifica”. Si nota inoltre la pianta rettangolare, una delle pareti della cella e i resti delle colonne, nella cella si ritrovano archi, dovuti al fatto che il tempio fu trasformato in chiesa e successivamente in moschea.Il Teatro Greco, è emozionante, ti riporta al passato. E’ considerato il massimo monumento dell’architettura teatrale e della tecnica scenica, ha un’ottima acustica. Nei mesi di maggio e giugno è possibile godere delle rappresentazioni classiche di opere immortali dei grandi autori del periodo greco. Quest’anno ho avuto l’opportunità di andare, ed è veramente molto emozionante, inizia più o meno al tramonto, e tutto lo scenario si ricopre di ombre dorate create dal sole, gli attori danno il massimo e ti trasmettono molto bene il personaggio, anche se conoscendo l’opera la capisci meglio e la trama ti coinvolge.
L’Orecchio di Dionisio è un misterioso monumento, si tratta di una grotta artificiale alta 23 metri e profonda 60. Caravaggio nel 1608 la chiamò Orecchio di Dionisio per la sua particolare forma, l’artista racconta che Dionisio rinchiudeva in questo luogo i prigionieri e sfruttaba le capacità acustiche della grotta per ascoltare quello di cui parlavano da una cavità nella parte superiore. Quando entri e fai alcuni passi si percepiscono anche i sussurri, noi non siamo arrivati fino al fondo della grotta perché faceva un po’paura, la prossima volta mi porterò una torcia.
L’Anfiteatro Romano, fu costruito in età imperiale (3° o 4° secolo d.C) è il più grande d’Italia dopo l Colosseo e l’Arena di Verona. E’ lungo 140 metri, in questo anfiteatro si portavano a termine le lotte fra i gladiatori e fra i gladiatori e le bestie. Questo anfiteatro è parzialmente scavato nella roccia, attualmente si conserva solamente la parte inferiore perché gli spagnoli di Carlo V, nel 17° secolo utilizzarono i blocchi calcarei per fortificare la città.
La Necropoli di Pantálica, Pantalica si trova nei Monti Iblei, e fu uno dei primi centri abitati della Sicilia orientale, secondo alcuni studi fu sede dal 1250 al 700 a.C. di una ricca popolazione, probabilmente con una struttura politica diretta da un monarca. In ogni caso l’origine di Pantalica resta un mistero, il suo nome deriva probabilmente dall’arabo Buntarigah che significa “grotta”. La conquista dei greci distrusse questa complessa società ed oggi restano circa 5000 tombe che sono la prova dell’esistenza di questa popolazione. Pantalica è un luogo per riflettere, senti il passato nel presente, ti riempie di domande e cerchi di trovare risposte senza ottenerle. Il silenzio è fantastico, l’aria ti purifica il corpo e lo spirito, la sguardo si perde in ognuna delle tombe scavate nelle pareti delle grandi rocce.


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